Venerdì 26 agosto Barga Jazz Club – Via del Pretorio, 23 (BARGA)
![](http://bargajazz.it/wp-content/uploads/2022/07/surman-1.jpg)
John Surman è senza dubbio uno dei più importanti musicisti europei di jazz.
Sassofonista specialista del sax baritono, sax soprano e clarinetto basso, in oltre 50 anni di carriera ha suonato con innumerevoli formazioni, dal duo con batteria al trio di sax alla big band ed è stato uno dei primi e registrare con con sintetizzatori negli anni settanta.
La musica e la carriera di Surman dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come il jazz sia una musica universale, pronta a contaminarsi, a mutare nello spazio e nel tempo senza rimanere legata ad uno stile o un’etichetta. Surman è fin da subito un curioso sperimentatore attratto da una parte dal free jazz e dai musicisti d’avanguardia, dall’altra dalla musica popolare e dal folk, due mondi solo apparentemente lontani che si incontrano felicemente in molti suoi lavori.
Dagli anni sessanta inizia a suonare con il gruppo di Mike Westbrook ma la sua prima registrazione è
è del 1966 con il Peter Lemer Quintet. Nel 1968 incide il suo primo disco solista con il gruppo Calypso jazz del pianista Russel Henderson ed una band di 11 elementi. In questo primo periodo registra, tra gli altri, con il sassofonista Ronnie Scott, con John McLaughlin, con Michael Gibbs e con il trombonista Albert Mangelsdorffe. Con il pianista sudafricano Chris McGregor partecipa al progetto Brotherhood of Breath che raccoglie alcuni esuli sudafricani, costretti ad emigrare a causa dell’apartheid (Louis Moholo, Harry Miller, Mongezi Feza, Dudu Pukwanam) e molti dei più interessanti e innovativi musicisti jazz britannici (Evan Parker, Paul Rutherford, Harry Beckett, Marc Charig, Elton Dean, Nick Evans).
Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta collabora con i più originali musicisti europei, il clarinettista Michel Portal, il trombonista Eje Thelin e l’organista Eddie Louiss.
Nel 1969 fonda il gruppo The Trio assieme ai il bassista Barre Phillips e il batterista Stu Martin.
Verso la metà degli anni settanta forma uno dei primi gruppi esclusivamente composti di sassofoni, gli S.O.S., assieme a Mike Osborne al contralto e Alan Skidmore al tenore.
Tra le sue collaborazioni più longeve quelle con il pianista John Taylor, il bassista Chris Laurence, i batteristi John Marshall e Jack DeJohnette, oltre che quella con la sua compagna, l’eccezionale cantante norvegese Karin Krog.
Dagli anni settanta inizia a sperimentare con i sintetizzatori e nel 1972 registra Westering Home, il primo di una serie di progetti dove le parti vengono tutte suonate da lui e sovraincise. Un lavoro che unisce la sperimentazione con la tradizione della musica folk inglese e celtica.
Dalla fine degli anni ’70 con l’album Upon Reflection inizia la sua lunga collaborazione con l’etichetta ECM Records che gli permette di sperimentare liberamente nuove atmosfere e linguaggi.
Innumerevoli le collaborazioni nell’arco della sua carriera con oltre 100 dischi in cui appare come co-leader o ospite, dal bassista Miroslav Vitous a Gil Evans, dal pianista Paul Bley ai chitarristi Terje Rypdal e John Abercrombie, dal trombettista Tomasz Stańko al chitarrista Maurizio Brunod.
Tra i recenti lavori più interessanti Free and Equal, con Jack DeJohnette e i London Brass, un’opera ispirata alla Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948 con la consapevolezza, più volte espressa da Surman, che per raggiungere la libertà e l’uguaglianza sia ancora molta la strada da fare.